martedì 27 gennaio 2009

Il perchè di questo blog

Possono essere tanti i motivi per i quali una giovane laureanda decide di aprire il suo primo blog: distrazione dallo studio, condivisione delle proprie esperienze con gli amici oppure una semplice necessità di scrivere, per passione.

E invece no. Quello che è successo a me, ha qualcosa di più triste.

Beatrice. Era questo il nome della mia giovane relatrice per la tesi. Defunta pochi giorni fa, in seguito ad un indicente stradale. Proprio mentre io ero in viaggio.

Sono appena tornata da i miei due mesi a Orlando, dove stavo preparando la tesi in giornalismo: “Aspetti tecnici e stilistici del racconto giallo americano”. E appena rientrata in appartamento, la mia coinquilina, mi mostra delle lettere che mi sono arrivate durante la mia assenza.

Il mittente è proprio lei, la mia professoressa.
Apro subito la prima e inizio a leggere.
Tra le righe intuisco già qualcosa di inquietante: forse anche lei stava facendo delle ricerche.

Mi parla di un posto, che sembra essere non molto distante dall’università, dove si era recata per scrivere un libro.
Abbiamo avuto sempre un buon rapporto ed è per questo che al tempo avevo deciso di scegliere lei come mia relatrice. Parlava molto delle sue esperienze passate e le piaceva condividere le sue emozioni.

Forse il suo intento era quello di aiutarmi nella tesi?
Oppure era semplicemente ancora voglia di raccontare la sua vita?

Ci siamo sentite spesso via mail per discutere della tesi, ma non mi aveva mai detto né cosa stava facendo, né che mi stava scrivendo delle lettere.

Il tono della prima lettera e stranamente severo e monitore, e mi fa intuire che c’è un insegnamento di vita, più che scolastico, tra le righe. Non posso dire di conoscere questa donna così tanto da intuire immediatamente il suo messaggio. Ma non posso neanche negare che ho notato fin dal primo giorno, che c’era qualcosa di cupo nel suo sguardo.

Magari sono solo condizionata dall’avere in mano delle lettere scritte da una donna che oggi non c’è più. Oppure, semplicemente, la mia passione per i racconti gialli mi porta a viaggiare con la fantasia.

Fantasia?

E’ chiaro il riferimento ad un segreto, che lei chiama: “Il segreto di Ana”.

Ho deciso per questo di andare a fondo nella questione. Ma nonostante i due mesi di ricerca passati sui testi gialli e i miei quasi quattro anni di studio, mi rendo conto già da subito, di non essere preparata ad affrontare un segreto forse reale.
La prof. voleva farmi ragionare su qualcosa. Posterò per questo le lettere una alla volta, sperando che anche grazie ai vostri commenti, possa riuscire a capire cosa le stava succedendo.

Per questione di Privacy e rispetto verso una persona deceduta, non riporterò mai nomi e cognomi reali.

9 commenti:

Radio Pazza ha detto...

mi viene in mente il pendolo di foucault ...

Bak

Anonimo ha detto...

inferno68: ho avuto segnalazione di questo blog da una persona che ha lasciato un commento , non so perchè ma mi sembra che non sia l'autore di questo blog.
comunque sia . un blog molto interessante , inquietante l'argomento , il capire perchè una persona ad un certo punto della sua vita ha una svolta cosi macabra , a volte ci chiediamo il perchè una persona apparentemente serena , tranquilla , realizzata decida un gesto efferato .
be sono del parere che ognuno di noi possiede un'anima nera , che la maggior parte riesce a nascondere a non ascoltare , mentre per alcuni questa anima per eventi , incomprensibili esplode dentro di noi e ci porta a compiere gesti inspiegabili.
metterò il tuo blog nell'elenco dei blog che leggo , per seguire questa vicenda molto interessante e magari chi lo sa , essendo anima nera o angelo nero come io mi considero , riuscire a darti risposte che forse tu non riesci a comprendere.
un saluto e alla prossima.
http://inferno68.spaces.live.com/

Anonimo ha detto...

Che dire....aspetto il prossimo post!

Anonimo ha detto...

Ciao Pandora,
per prima cosa grazie del commento e dei complimenti sul mio blog.
Allora che dire...strano il tuo blog, strana la storia, strana la tua richiesta di intervento su questa vicenda.
Mancano degli elementi per poter dare un parere a questa (tua)vicenda...magari riportando più info....in seguito...sarà più comprensibile.Per cui aspetterò il resto delle lettere.
Io amo i gialli da sempre, inoltre sono pure appassionata di giochi giapponesi...e questo tuo blog con storia annessa sembra quasi prendere spunto da un famoso gioco dal titolo "Project zero" :-)
Cmq....ti seguirò con molta curiosità e spero....che i commenti siano utili alla continuazione e sviluppo della tua storia.
Un bacio.
Diantha.

Anonimo ha detto...

Ciao Pandora, ti ho trovata. Ora sai che ho poca dimestichezza com i "media" o meglio ho opportunità immediate che mi derivano da una navigazione fortunata su una rotta non programmata e che si disperde durante il tragitto, nel senso che non potrei mai ritornare sulle onde appena solcate, una vagante nel mare della rete. Sono Arialuce e ora che ti ho trovata fra le correnti del web, subito getto l'ancora. Resterò in silenziosa rispettosa osservazione degli sviluppi di Il segreto di Ana, storia che è partita già ben strutturata.
A presto.

AndreA ha detto...

Eccomi, inizio da qui la mia lettura ... :-)

Anonimo ha detto...

Ciao, già leggendo queste righe di presentazione sono stimolata a immettermi nella storia che hai presentato, alquanto interessante.

tintinni

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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