venerdì 30 gennaio 2009

Prima lettera.

Mia cara,

da qualche tempo stavo pensando a te, per un caso che mi assilla molto.

Facendo delle ricerche sono venuta a conoscenza di un fatto a dir poco inquietante. Vorrei andarci a fondo, ma a parte il poco tempo e la pigrizia, mi mancano i mezzi tecnici per farlo.

Sto parlando di quelle macchine infernali che voi giovani sapete usare così bene e per le quali io ho un’avversione congenita!
Fidando nella vivacità intellettiva e nell’assenza di pregiudizi che ti caratterizzano, vorrei te ne occupassi tu.

Spero tanto che tu possa aiutarmi, dal canto mio avrai un supporto costante con altre lettere, dove ti comunicherò notizie e ricerche.
Dicono ci sia un segreto tra queste mura e vorrei che tu lo scoprissi insieme a me a poco alla volta. Si chiama Ana la donna misteriosa del quadro che sto guardando.

So di affidarti un compito per niente facile, che potrebbe portarti alla scoperta di verità fin troppo crude, per questo nel caso tu accettassi, ti chiedo fin d’ora senso di responsabilità, spirito di sacrificio e coraggio.
In ogni caso non sentirti obbligata, mi dispiacerebbe se il cammino appena intrapreso si dovesse interrompere per qualsiasi motivo...
Mi farò viva presto.
Beatrice Lugli.

p.s. Coraggio, ho fiducia nelle tue capacità.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,

l'ultima frase sembr preannunciare un suicidio. Ma com'è morta?


S.

ANTONELLA ha detto...

Seguirò il tuo blog e quello che intendi scoprire. Sto studiando questa prima lettera e solo dopo leggerò le altre. Intanto ti saluto . a presto

AndreA ha detto...

Fin qui tutto normale ... O_/

Mammamsterdam ha detto...

Ho capito che in Italia la carriera universitaria è riservata alla terza età, ma definire la tua relatrice della tesi "giovane" per poi farle dire:
"Sto parlando di quelle macchine infernali che voi giovani sapete usare così bene e per le quali io ho un’avversione congenita!" pardon, di chi stiamo parlando?

Di uno scienziato, un ricercatore? Insegna a una facoltà di giornalismo, cosa fa, scrive con la piuma d'oca affilata?

Lasciale a Moccia queste incongruenze, persino mia madre ha cominciato a mandarmi e-mail ed è da parecchio pensionata.

Mi sembra interessante come sei partita, sicuramente verrò di tanto in tanto a dare un'occhiata, però per adesso mi fermo qui (e l'avrei fatto di sicuro se questo fosse un libro che ho comprato).

Cura i dettagli, è in essi che si annida il diavolo. E vediamo come va a finire questo esperimento.

Buon lavoro,

Barbara

Anonimo ha detto...

Sono parole molto sincere, almeno questo percepisco.