domenica 19 aprile 2009

L'sms del tradimento

Agosto 2005

Furiosa, Ana chiuse la porta alle sue spalle, in mano una valigia in cui aveva ammassato alla rinfusa abiti leggeri, camicette firmate, jeans stinti e strappati ad arte. Tremava di rabbia. Da lui, ottimo padre di famiglia, professionista serio e stimato da tutti, non se lo sarebbe mai aspettato. Come aveva potuto? Un’amante! E lei, sciocca, che lo aveva scoperto quasi casualmente armeggiando nel suo cellulare dimenticato sul letto, mentre il getto della doccia scrosciava in bagno. Leggeva e rileggeva quel messaggino scritto in un italiano così stentato da far ridere, se non fosse che era indirizzato a suo marito.

-Amor non esere triste, scusa tanto se te ho fato arabiar par mio problema.. me gostaria te veder ..tanto baci..tua Bridget-.

Incredulità, rabbia, rancore e un dubbio. E se fosse tutto un errore, uno scherzo? Respirò profondamente. Ora in lei prevaleva la manager, la direttrice d’azienda che tanto impulso aveva dato alle attività imprenditoriali del marito. Doveva indagare prima di esplodere.

E guardò piena di rancore il marito che, avvolto in un accappatoio verde marcio, con i capelli ancora gocciolanti, stava dirigendosi verso il grande guardaroba accostato alla parete di fondo, nascosto da pannelli scorrevoli.

L’uomo, passandole accanto, colse l’occhiata di Ana ma non fece in tempo a proferir parola, che già lei se n’era andata sbattendo la porta alle sue spalle. Corrugò la fronte perplessa poi comincio a rivestirsi attento ai particolari, come niente fosse. Fuori Ana sembrava un animale ferito e per calmarsi, aveva preso il cane dirigendosi verso il boschetto, al limite della villa padronale in cui abitava. Ma il rancore e la rabbia non sbollivano, anzi aumentavano ad ogni passo che la portava verso quell’angolo di paradiso, annunciato dallo scorrere lento fiume fra i sassi , dai lembi d’azzurro distesi nel verde, dal silenzio ovattato del sottobosco. Tutta la sua vita era qui. Rivedeva figli piccoli, le barchette di carta lanciate nella corrente; risentiva le loro voci sull’altalena sotto il grande albero, nei sentieri intorno. [...]

lunedì 6 aprile 2009

Incipit de “ Il segreto di Ana”

Cari lettori,
come promesso vi riporto di seguito l’incipit del libro, nella speranza di poter ricevere tanti commenti. Vi ricordo che per la ristampa del libro vorrei coinvolgere voi lettori inserendo alcuni dei vostri commenti, che selezionerò. A proposito, avete qualche suggerimento per il titolo della ristampa?
Prima di lasciarvi alla lettura, vi ricordo che il libro è acquistabile direttamente a questo link.


La giovane scrittrice raggiunse finalmente il casolare bianco disteso nel sole di fine estate. Si guardò attorno curiosa e provò un tuffo al cuore. Quella buganvillea rossa che incorniciava il vecchio portone, fresco pergolato sulla destra, la selvaggia vite americana che aveva quasi ricoperto la facciata di arancione e oro, le erano così familiari!

-Logico- pensò, -dopo quello che è successo qui, le foto su tutti i giornali- senza esitare un attimo, aprì il vecchio portone dalla cornice scrostata con gli orli arricciati e biancastri per la grande calura degli ultimi tempi. Un’ondata di luce penetrò il buio della stanza illuminando il bel volto di Ana nel quadro appeso alla parete, di fianco al camino. La ragazza si avvicinò, guardò attentamente il quadro provando quella sensazione del già visto, ma le foto di lei erano rimbalzate dai giornali e dagli schermi televisivi con una tale violenza che provare questo senso di disagio era forse del tutto normale. Voleva scriverne la storia, era qui per questo. La sua grande occasione per diventare qualcuno. E aveva ringraziato di cuore l’amico, titolare dell’agenzia immobiliare che, vedendola apparire all’improvviso in ufficio, aveva esclamato sorpreso:

-Bea, cosa ci fai da queste parti?-
-Ho saputo che la vecchia signora americana ha messo in vendita il casolare sulla collina; mi piacerebbe abitarci per un po’… ho in mente di scrivere qualcosa-
-Devo diventare una grande scrittrice… ricordi?- aveva poi aggiunto ridendo.
-Beata te, che credi ancora alle fate!-
-Guarda che è un posto isolato e potresti trovarci “il lupo cattivo”- e l’aveva guardata benevolo, leggermente canzonatorio, -ma se proprio ci tieni, chiederò io il permesso alla signora-.

Qualche giorno dopo, l’aveva contattata per le chiavi, offrendole così l’opportunità di starsene per qualche tempo nel casolare, teatro purtroppo di una vicenda davvero sconcertante e drammatica.

-Ma non toccare niente- si era raccomandato, -dopo quel che è successo lì, quel posto vale oro!-
-Ah dimenticavo. Il laboratorio… lascia stare, meglio non entrarci-.
-Ciao, a presto!-
-Ciao e buona giornata!- [...]

mercoledì 11 marzo 2009

Ecco il segreto...

...Fu così, che addentrandomi in tutto ciò che la mia prof. mi aveva ben descritto mi sono ritrovata sulle tracce di Ana.
Vero è il suo racconto, vera è la sua storia.


La storia di Ana, mi ha appassionato così tanto che giorno dopo giorno, (un anno fa) ne ho scritto un racconto, intitolato, per l'appunto: "il segreto di Ana" pubblicato, da Ismeca libri.

Ma non so se le cose sono andate davvero così... come le ho raccontante.

Ma quando mi sono ritrovata a seguire le sue tracce... proprio in quel momento... anche i carabinieri, stavano indagando nuovamente su di Ana.
Grazie ad un ciondolo ritrovato (quello che vedete nel banner del blog), che tanto ha caratterizzato Ana e la sua vita.

Ed eccoci qui, ad un passo dalla verità totale e con in mano ancona la voglia di fare giustizia e di rievocare il nome di questa donna tradita dalla vita due volte.

Un libro che ha appassionato molte persone, ma che adesso voglio completare con i commenti dei miei lettori blogger e non. Tante le lettere inviatemi, tante le diatribe...

Voglio per questo integrarlo, migliorarlo, per vedere se tra i miei appunti sparsi ne può venire fuori quel particolare che ritrae la storia di Ana nella Giusta maniera.

Perchè se una giustizia nella vita c'è.. e allora che venga fuori.

Chiedo aiuto a voi... miei amati lettori.
Ringraziandovi per il supporto che mi avete dato finora e per la stima che avete dimostrato nei miei confronti.

D'ora in poi, pubblicherò alcune parti del libro e mi aspetto le vostre impressioni a riguardo...

chi vuole continuare a seguirmi???



.... Qualcuno di voi si sarà chiesto: ma l'ultima lettera? bhè... Io, ovviamente, l'ho già letta.. ma vi lascio l'ultimo segreto... ancora per un po'.

Buona notte.

P.

giovedì 5 marzo 2009

La penultima busta

Tiriamo le somme.. è giunta l'ora!

Ana scopre un sms, che la porta alla verità: il marito la tradisce.
Fugge.. in un posto meraviglioso: la Vallugola.

Qui vive, all'interno di un incantevole casolare bianco, un ragazzo di giovane età, un artista affascinante, Marco.

C'è un vaso, misterioso, che attrae l'attenzione della mia prof..

Ricopio di seguito due lettere che mi sono state inviate dalla mia prof. defunta e imbustate nella stessa lettera. E spedite una settimana prima della sua morte....

La penultima busta.

Cara,

Ana ha vissuto ed è scomparsa, non si sa come, era una donna bella e sportiva, intelligente e poco più che quarantenne. Reale è la sua storia, così come sono reali i posti in cui è nato il suo Amore per Marco.

Bea.



Cara,
di fretta, ancora una volta, perchè questa storia mi sta togliendo il fiato.
Ho bisogno di parlarne con qualcuno.. sono disperata... e so che ormai ti ho dato tutti i presupposti per far sì che la tua mente sia scevra da pregiudizi.

L'amore rinasce... può rinascere... sottoforme diverse e variegate. Ma nel caso di Ana, mette a repentaglio una famiglia... dei figli.

Quanto c'è di giusto in una nuova relazione d'amore con un ragazzo di giovane età?
Come può questa fiamma avere il potere di distruggere un'amore consolidato?


Non riesco, mi spiace, non riesco. Sono afflitta, mia cara. Non capisco più da quale parte sta la ragione. Ho un enorme conflitto interiore...

Quindi, oggi, sono rientrata nel casolare dove Ana ha vissuto la sua storia d'amore... Sono stata lì dentro per un po' di tempo... tanto... Volevo "degustare" quell'ambiente.. alla disperata ricerca di comprendere il motivo di tutto questa storia drammatica.

Mi sono seduta sul pavimento e lì, di getto, ho scritto degli appunti...


Ti saluto.
Sono senza fiato.

Bea.



.... Amici, cari commentatori e utenti, domani parto per la Vallugola.. è ora.

Venerdì sarò di ritorno e vi scrverò.. Spero tanto, spero definitivamente.. è giunto il momento di andarci a fondo... CERCO SOSTENITORI....o semplicemente un "buon viaggio" da parte di TUTTI VOI....


Un abbraccio caloroso,
la vostra Pandora...

giovedì 26 febbraio 2009

Il falso gioco delle coppie

Mia cara,

spero che la tua ricerca su Ana sia stata finora fruttuosa. Sicuramente ti sarai fatta un’idea di lei, della sua personalità.
Spero che tu abbia capito che si tratta di una donna tradita.

E' stato un sms ad inchiodare il marito e le tante mail ritrovate più tardi, le mostrarono una verità che non avrebbe mai potuto neanche immaginare.

Mi sembra di conoscere perfettamente questa donna, e invece so di lei solo attarevrso la voce delle persone con cui ho parlato: il suo orgoglio di donna ferita, una donne forte, una donna in carriera .... una famiglia perfetta.
Suo marito: il migliore degli uomini!
Il tradimento: solo agli altri, non a lei!

E’ la sua dignità che l’ha porta qui. Via da tutto.
E’ la sua sofferenza, il suo nascondersi, che la fa scappare. Via dal mondo. Magari per sempre…

Si tratta di una debolezza o di una forma di ribellione?
Dimmelo tu... perchè io non ho risposte... sono troppo dentro la sua generazione, mi riscopro troppo in questa donna..


Un tempo le donne subivano in silenzio, si nascondevano dietro la facciata del perbenismo, si vergognavano, negavano.
Oggi le cose sono parzialmente cambiate anche se la società in cui viviamo, di stampo ancora troppo maschilista, è più propensa a chiudere un occhio sul tradimento dell’uomo e condanna la donna specie se madre.

Eppure Ana, aveva tutto il diritto di rifarsi una vita, senza problemi.

Mentre fugge, brutalmente, piuttosto che sottoscrivere il falso gioco delle coppie.

Scusa il mio sfogo.
Bea.

martedì 24 febbraio 2009

Il Vaso

C’è un vaso nel laboratorio. Si tratta di un vaso molto particolare, non è come gli altri vasi ancora grezzi, da finire di lavorare o da cuocere, è finito e già pitturato. É molto grande, decorato con la figura di una danzatrice che si abbranca all’orlo. Ha il corpo nudo e muscoloso di un marroncino sfumato, le gambe piegate e le braccia sollevate. Quasi a voler reggere in uno sforzo supremo il vaso gigantesco. Una crocchia di capelli biondi le illumina il dorso tratteggiato da grosse linee marroni su sfondo bianco.

Bea



Una lettera brevissima quest'ultima .. che mi lascia solo interrogativi e poche certezze su cosa sia potuto succedere a Bea prima di morire o ad Ana, la donna della quale era alla ricerca..

Perché Bea mi ha scritto una lettere parlando solo ed esclusivamente di questo vaso? Cosa ha di particolare? Perché con tutto quello che aveva attorno proprio quel vaso ha suscitato la sua attenzione?

Mi ha inviato anche la sua fotografia ma non posso pubblicarla nella sua versione originale per evitare di violare possibili diritti d'autore, in fin dei conti non so bene da dove venga questo vaso.. ho quindi optato per un artwork che lo offuschi un pochino.

Che senso ha dopo avermi raccontato una vicenda umana del genere , pregna di sentimenti forti, soffermarsi così tanto su un semplice vaso? Quale potrà essere il suo vero valore o dietro questo vaso c'è una metafora che non riesco ad afferrare?

Sono più confusa che mai.... P.

martedì 17 febbraio 2009

La fuga

La fuga... avrei dovuto parlartene prima.

Io è da tanto che ci penso, perché so che una cosa: Ana se n'è andata da sola per le ferie estive lasciando tutto e tutti senza dire nemmeno dove andava. Perchè?
Per quale motivo ha scelto la pace di una spiaggetta sassosa, lontana dalla città dai suoi affetti?

All'albergo è arrivata sola, di questo sono sicura, mia cara.

Me l'hanno descritta come una donna stanca e senza troppa voglia di parlare, piena di risentimento e desiderosa solo di pace ...ma anche di vendetta, mi viene da dire.

Perchè una persona appagata se ne sta tranquilla, non cerca altro, ma lei non sembrava esserlo.
Probabilmente quel famoso sms scoperto per caso le ha fatto capire tante cose, ha mandato in frantumi tutte le sue certezze, di donna e di moglie felice, mi hanno detto di averla vista piangere sola al bar, distrutta.

Penso che per capirla davvero è necessario conoscere questo suo cammino interiore, per quanto le nostre vite siano diverse, anche se io non ho né marito né figli, un po alla volta mi sto immedesimando in lei sempre di più: il dolore iniziale, la rabbia, la voglia di sentirsi ancora amata e protetta.

Che cosa pensi tu, di una donna che non perdona e che si affida a un nuovo amore nonostante tutto?
A presto,
Bea